Panorama in discesa dalla via ferrata di Casimiro
Quota di partenza: Chanavey, 1696 metri
Quota di arrivo: 2054 metri
Dislivello: 358 metri
Tempo di percorrenza: 1h 30′ / 2h in salita, ferrata completa
Difficoltà: AD – Abbastanza difficile.
Una via ferrata bella e divertente, molto verticale, a volte strapiombante, con un avvicinamento brevissimo. Sì, la via ferrata di Casimiro, in Val di Rhemes, ha tutto questo. In più, è nel mezzo del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Certo, dimenticatevi le vecchie vie ferrate dove si doveva arrampicare almeno un po’, e i pioli erano solo un ausilio per superare i tratti dove l’arrampicata sarebbe stata troppo difficile. Sono vie ferrate considerate non più affidabili secondo i nuovi standard di sicurezza. Il risultato? le vecchie vie ferrate vengono chiuse (anno 2020), a meno di essere ammoderante. Il nuovo standard di via ferrata è quindi una successione di pioli metallici che accompagnano quasi ogni passo della via ferrata, e magari uno o due ponti tibetani per aumentare un po’ il divertimento.
Di sicuro, diventa più un parco giochi che un’arrampicata. Può essere comunque divertente salirici, sentire la vicinanza con la roccia, la verticalità, l’illusione di una vera arrampicata. Nei pochi punti dove i pioli non sono troppi, si può anche cercare il contatto con la roccia per muovere qualche vero passo di arrampicata.
Pannello informativo che si trova al parcheggio sotto alla ferrata
La via ferrata di Casimiro comunque, nonostante sia molto “heavy metal”, ha due tratti leggermente strapiombanti che richiedono una certa attenzione. Consigliati i guanti perché se, come a me, sudano le mani, il superamento del primo diventa un po’ fastidioso. Nel secondo conviene invece spostare il piede destro sulla roccia, a destra dei pioli, che rende il passaggio molto più semplice e non “di braccia”.
Lo sviluppo è molto verticale.
Il primo ponte tibetano della ferrata di Casimiro
A due terzi della ferrata è possibile una via di fuga, appena accennata, che taglia la parte finale e la parte alta della discesa un po’ fastidiosa.
Suggerisco poi, visto il modestissimo dislivello, invece che scendere continuare a salire per il sentiero numero 2 e salire fino a due baite marciscenti, che offrono un piccolo alpeggio di vera pace in mezzo alle marmotte che corrono in gruppo, luogo ideale per il pranzo.
Oltre la via ferrata, salendo il sentiero numero 2