Il temporale è appena passato. Un improvviso e forte scroscio d’acqua si è abbattuto sul lago e sulla nostra yurta. Una leggenda parla di due giganti che, non lontano da qui, si soffiano addosso da secoli in una disputa senza fine. Le nuvole corrono veloci, il sole si mischia alla pioggia e poi torna a splendere. L’ombra della yurta si distende lungo la prateria, si allunga fino a dissolversi con gli ultimi raggi che illuminano il lago, le tende e cavalli al pascolo. Indugio ancora un attimo. È la mia ultima notte in mezzo alle montagne Kirghize e me la voglio godere fino all’ultimo.