Una ricetta direttemante dalle steppe dell’Asia Centrale. Un piatto pieno di colesterolo, unto, grasso, contro ogni logica dietetica.
Ricetta originaria dei nomadi dell’Asia Centrale, perfetta per accumulare calorie per la loro vita dura all’aria aperta, che richiede molta energia e grasso per difendersi dal freddo e dal vento delle steppe. In più, secondo la leggenda, è un piatto estremamente afrodisiaco, ideale per chi è in cerca di figli. Si cucina il giovedì, che è diventato, sempre secondo la tradizione, il giorno migliore per il concepimento dei propri eredi.
La ricetta originale lo vuole cotto nel grasso di agnello, la cui densa brodaglia, che rimane in fondo alla padella, è la parte migliore. Ogni chicco di riso deve trasudare un po’ di questo grasso. Oltre al grasso, anche la carne di agnello viene aggiunta a questo piatto. Nella mia versione, è meno unta e cucinata con carne di cinghiale. Versione centroasiatica contaminata mediterrana, in qualche modo.
Da non confondere con il “banale” riso pilaf classico, più conosciuto e meno unto. Se volete provare la versione dei discendenti di Gengis Khan, abbondate con tutti i grassi che avete a disposizione. Ideale dopo una maratona, una lunga gita in montagna, o in previsione di una lunga giornata dove non avrete molto cibo e vi serve una bella scorta di energia.
Se volete approfondire l’Asia Centrale, qui il mio libro sul viaggio in quelle terre, dal Tagikistan al Kirghizistan (il libro non include questa ricetta, ma solo il diario di viaggio!)
Ingredienti – Plov, riso pilaf dall’Asia Centrale
– Riso (per una perfetta contaminazione “fusion”, ho usato del riso carnaroli)
– Ceci lessati
– Cipolle, molto abbondanti
– Carote (gialle nella ricetta tradizionale, ma qualunque colore può andare bene, tranne il blu fosforescente, che potrebbe essere segno di muffa)
– Mix di spezie (nella mia ricetta fusion: anice stellato, cumino dei prati, semi di coriandolo, ginepro, piemiento (pepe garofanato), foglie di curry, curcuma, pepe nero, peperoncino fresco, cardamomo). Ideale è tritare tutte le spezie al momento per ottenere una polvere il più carica di sapore possibile.
– Aglio
– Carne di selvaggina (cinghiale nel mio caso, ma potete mettere quello che volete, dal manzo alla salsiccia allo zebù, fino al serpente, forse)
– Olio o qualunque tipo di grasso saturo
Ricetta – Plov, riso pilaf dall’Asia Centrale
Soffriggere in moltissimo grasso (olio o quello che volete) moltissima cipolla. Quando diventa morbida, aggiungere la carne tagliata molto piccola, poi le carote tagliate alla julienne piuttosto grandi (devono rimanere quasi croccanti).
Cuocere a lungo. A metà cottura, aggiungere le spezie, il peperoncino fresco, parecchio aglio lasciato a spicchi interi (o, addirittuta, una testa intera). A fine cottura aggiungere i ceci lessati, togliere l’aglio, e tenere in caldo.
Intanto bollire il riso con un paio di bacche di cardamomo nell’acqua. Scolare e aggiungere alla brodaglia grassa. Mescolare il tutto e servire. È anche possibile cuocere il riso come risotto, insieme a tutto il resto e con del brodo. Ho preferito cuocerlo separatamente per avere meno un “effetto risotto”, visto che ho utilizzato il riso carnaroli e non il riso asiatico o parboiled.