Sono arrivato a Karimabad percorrendo la KKH (Karakorum Highway) da Islamabad, risalendo verso nord fino alla valle dell’Indo. Karimabad è il luogo più suggestivo della valle dell’Indo, dominato dal forte di Baltit, nel mezzo di una valle stupefacente.
Per il trekking all’Ultar Meadow ho ingaggiato una guida, trovata chiedendo in giro a Karimabad. Si può fare anche in autonomia, facendosi indicare il punto di accesso, ma non conoscendo la zona ho preferito farmi accompagnare. In più, volevo fare una deviazione per arrivare direttamente al rifugio Eagle Nest per passare lì la notte successiva al trekking.
Si parte a piedi dal villaggio di Karimabad, risalendo la strada principale fino a che si stringe fino a diventare mulattiera e poi sentiero, che continua a salire abbastanza ripido, aprendo alle sue spalle un superbo panorama sulla valle dell’Hunza. Poi ci si insinua in una valle stretta, camminando su sfasciumi. Davanti appaiono l’Hunza Peak e il Lady’s Finger, due vette maestose, con i ghiacciai che arrivano non molto lontano dall’Ultar Meadow, meta finale del trekking. Sono circa 1200 metri di dislivello per quasi tre ore di cammino.
Quando si a arriva all’Ultar Meadow ci si trova ad un pianoro, anfiteatro naturale sotto alle montagne maestose. Dai ghiacciai continuano a staccarsi blocchi di ghiaccio che sibilano fino a schiantarsi sotto. Ci fermiamo lì per il pranzo.
In discesa guadiamo il fiume (non ci sono ponti) e procediamo su un sentiero strettissimo, panoramico e vertiginoso.
A lato scorre un piccolo canale artificiale che porta l’acqua al villaggio di Duikar. Il sentiero alla fine si perde, e per arrivare all’Eagle Nest ci si deve arrampicare in mezzo alla vegetazione cercando di intravedere le prime case. L’Eagle Nest è un rifugio comodo e turistico, con tutti i servizi e cibo buono. Buono ma forse non salutare. Io, la mattina successiva, sono arrivato in preda ai deliri in fondo alla discesa a piedi fino alla Karakorum Highway, e lì sono svenuto in preda ad un attacco di mal di pancia. Ho riposato qualche ora nella stanza di un pakistano, ho passato una giornata con la febbre, e poi ho potuto riprendere il viaggio verso nord.
Affascinante camminata tra canali,capre e pastori fatta nel 92 con un amica. Vedo dalle foto che il ghiacciaio è salito di almeno trecento metri.
Cambiamento climatico anche nel Karakorum allora!