Nel 2010 la gente della valle dell’Hunza ha sentito un improvviso boato. Ci erano abituati, con le frane che continuamente interrompono la Karakorum Highway.
Quella volta però non era la solita slavina che scaricava qualche sasso. È venuta giù mezza montagna. Un rumore sordo, un rotolare di sassi in mezzo ad una gigantesca nuvola di polvere che ha oscurato il cielo e si è propagata in tutta la valle. Lì sotto scorreva il fiume Hunza, che al posto del suo letto si è trovato davanti un muro.
Imbarco al lago di Attabad
L’acqua si è accumulata fino ad allagare la vallata. Ha iniziato a sommergere le prime case, i primi paesi. Nulla ha potuto fermarla. Hanno provano a scavare, ad aprire un varco, ma dove c’era la valle c’era una montagna. Non è servito a nulla. Attabad era un paesino lungo la Karakorum Highway, ora è un lago.
Hanno cercato mille soluzioni, fino a che si sono arresi alla forza della natura. La Karakorum Highway è stata ricostruita più in alto. I paesi a nord di Attabad sono rimasti isolati per 5 anni. Si sono arrangiati facendo arrivare delle canoe da Karachi e facendo transitare sulla sul lago quello che passava prima sulla Karakorum Highway: cibo, persone, automobili, materiale, turisti.
Le canoe venivano riempite fino al limite dell’affondamento. Galleggiavano a pelo d’acqua, a pochi centimetri dal limite in cui la barca sarebbe sprofondata nel blu. Ci si imbarcava scendendo una ripida discesa sulla terra. Chi attendeva osservava da una roccia i preparativi per issare una jeep e un gruppo di persona sulla canoa, che poi partiva lasciando una scia nell’acqua immobile.
Case sommerse dal lago di Attabad
Il lago di Attabad è cresciuto fino a 20 km. Dall’altra parte si attraccava dove autobus e camion riprendevano la marcia lungo la Karakorum Highway.
D’inverno la superficie ghiaccia e per passare attraverso il lago i militari dovevano aprire un corridoio in mezzo al ghiaccio.
La nuova Karakorum Highway sopra il lago di Attabad ora è stata aperta. Il lago è diventato calmo, senza più canoe, senza più gente che lo solca quotidianamente. Ma una cosa è certa: le frane ci sono state, ci sono, ci saranno. Probabilmente anche qualche nuovo lago come quello di Attabad.