Ovvero:
Mari de nord, prati del centro, frutta secca del sud
Chi ha detto che il luppolo selvatico (bruscandoli con nome volgare) si può fare solo in frittata? In questa versione, il limone aggiunto al pesto serve da ingrediente ponte verso il salmone, che altrimenti vagherebbe risalendo il fiume senza mai trovare il suo posto.
Del luppolo selvatico conviene raccogliere le cimette più morbide, anche se ne servono tante e non è facile trovarne in quantità. O meglio, bisogna girare parecchio e raccoglierlo cercando di non pungersi con i rovi in mezzo ai quali in genere prolifica.
Ingredienti salmone al luppolo selvatico
– Salmone selvaggio (o allevato se volete fare il pieno di grassi)
– Luppolo selvatico (bruscandoli)
– Limone
– Olio
– Mandorle (meglio se tostate)
– Pepe e peperoncino ad libitum
Ricetta: Salmone al pesto di luppolo selvatico e mandorle
Per il pesto di luppolo selvativo: prima di tutto lavarlo bene perché in genere è casa di afidi e vari piccoli insettini, ma afidi in particolare. Cuocere al vapore finché diventa morbido e passare al minipimer con il succo di limone, un po’ di olio e, se volete, pepe e peperoncino. Io li ho messi entrambi. Ho evitato aglio e formaggio nel pesto per non rendere volgare e banale il gusto. Meglio gustare il sapore intenso di erba di prato del luppolo selvatico.
Per il salmone, cuocerlo come meglio si crede.
Infine, impiattare con anche le mandorle (magari con più cura e creatività di come ho fatto io).