Dune rosse intorno all’Hidden vlei
Hidden vlei, il lago nascosto. Lago non lo è più, nascosto un po’ sì. Ho lasciato la visita all’hidden vlei per il secondo giorno nel deserto del Namib, dopo avere visitato il Sussousvlei e il Deadvlei. Sono tornato al pomeriggio, quando ormai tutti i turisti avevano già fatto marcia indietro. Avevo visto il giorno prima le indicazioni per l’hidden vlei, un cartello che lo indica con una freccia dal parcheggio. A quanto dice la guida di viaggio, la via attraverso le dune verso hidden vlei è indicata da paletti bianchi. La ma guida non è aggiornata e i paletti bianchi se li è mangiati il deserto (o forse qualche guida che si vuole fare ingaggiare per raggiungerlo?). Seguiamo le tracce nella sabbia, che fanno sempre più incerte lungo la strada.
Tracce in dissolvenza verso l’hidden vlei
Dove sia l’hidden vlei lo si può intuire da una grande duna in fondo, alta e che ricorda “big daddy”, la duna che sovrasta il Deadvlei. Si nota qualche traccia di discesa sul lato protetto dal vento, che intanto soffia fortissimo, trascina sabbia e cancella le tracce alle nostre spalle. Perdersi comunque è impossibile, perché per tornare indietro basta seguire il sole, oppure le grandi dune in lontananza verso nord/ovest. In mezzo c’è la strada, non si può sbagliare.
Passeggiamo in solitaria, cercando le tracce di chi ci è passato la mattina che nelle fossette tra le dune non sono ancora state cancellate dal vento. Le poche tracce si disperdono, ma io continuo a confidare sulla grande duna. Puntiamo lì, e alla fine l’Hidden vlei ci appare davanti.
Siamo soli nell’area più turistica della Namibia intera e nel periodo di alta stagione. Un sogno. L’Hidden vlei non è affascinante quanto il Dead vlei, ma trovarsi in solitaria tra le dune spazzate dal vento ne fa un’esperienza da favola. Gironzoliamo tra le dune, camminiamo sulle creste ubriacati dal vento e dal paesaggio.
Dune nel vento intorno all’Hidden vlei
Quando torniamo alla macchina il sole sta correndo verso l’orizzonte. Le dune del deserto del Namib sono di nuovo illuminate creando geometrie impossibile, curve dritte oppure sinuose che separano il rosso dal nero, la luce dall’ombra, il caldo dal freddo. E il freddo è calato su tutto il deserto subito dopo, mentre le ultime luci del giorno si spegnevano veloci all’orizzonte.