Il lago d’Arpy è una meta ambita da fotografi amatori e professionisti. Per capirne il motivo, fateci visita in autunno, quando i larici si tingono di rosso e illuminano tutta la vallata. Intorno al lago si crea una cornice colorata che scintilla sotto al sole. Il lago si ghiaccia verso fine ottobre, lasciando a volte delle zone scongelate dove si specchia la catena del Monte Bianco sullo sfondo.
Poi gli aghi cadono e camminerete su un tappeto rosso in mezzo al bosco.
Nella stagione estiva evitate il weekend, dove già dal parcheggio, al colle San Carlo, il numero di auto vi farà capire quanta gente troverete al lago d’Arpy.
Una soluzione è quella di arrivare e proseguire verso il lago di Pietrarossa. Se per il lago d’Arpy bastano 45 minuti di mulattiera quasi pianeggiante, per il lago di Pietrarossa si devono aggiungere quasi due ore di sentiero che diventa via via più ripido. Ci si può arrivare con il nuovo sentiero, oppure prendendo la deviazione ripida per quello vecchio dove ci si aiuta con alcuni scalini metallici.
I due laghi sono molto diversi: verde e idilliaco quello d’Arpy, gelido e scuro quello di Pietrarossa, dove il ghiacciaio arriva fin dentro le due acque.
In inverno al lago si può arrivare al lago di Arpy con gli sci da scialpinismo. Il lago sarà irriconoscibile, coperto da una coltre bianca che lo nasconderà ai vostri occhi. Conviene arrivare più dal basso rispetto al percorso estivo, per godersi meglio la discesa ripida in mezzo al bosco al posto della mulattiera pianeggiante.
