Il lago bianco, sopra l’Alpe Veglia
La mulattiera che da San Domenico di Varzo sale all’Alpe Veglia non promette grandi cose. La vallata è stretta, il panorama si chiude poco avanti soffocato dalle pareti delle montagne. Sale per qualche centinaio di metri in una mulattiera, con qualche piccola cascata ai lati.
Poi, quando meno te lo aspetti, ti riserva la sua sorpresa. La mulattiera diventa sentiero, la pendenza si addolcisce, la vallata stretta si apre in un ampio alpeggio dall’atmosfera paradisiaca.
Un ponte sul fiume segna l’ingresso all’Alpe Veglia. Gruppi di baite sono adagiate a lato di una distesa verde dall’erba altissima che ondeggia con il vento. Il Monte Leone svetta sullo sfondo, mentre una imponente cascata ruzzola già dalla montagna.
In mezzo al bosco i mirtilli crescono indisturbati, fino al lago delle streghe, che immerso tra gli abeti sotto alle montagne dà l’impressione di un paesaggio del Canada o dell’Alaska.
Mi sono fermato al rifugio CAI Arona. La mattina successiva ho continuato sul sentiero che parte dietro il rifugio e inizia subito a salire ripido, fino a superare il bosco fino al lago bianco.
Il lago in realtà è verde, ma la sua purezza non dipende dal colore. Per scendere proseguo oltre e scendo dal sentiero che torna all’Alpe Veglia con un percorso ad anello.