“Hana wa sakura gi hito wa bushi”. Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero. Uno dei detti più conosciuti del Giappone. Che in Giappone tra gli uomini oggi si continui a cercare il guerriero non se sono così sicuro, ma per quanto riguarda i fiori, sì, non ne ho dubbi. In primavera i ciliegi esplodono di colori nelle terre del sol levante. Il Giappone è un paese lunghissimo, che si estende dalle acque tropicali di Okinawa fino alle terre gelide dell’Hokkaido. I ciliegi iniziano a fiorire a sud e l’onda della fioritura risale tutto il paese come la “ola” gira in uno stadio.
I giapponesi prendono una settimana di vacanza, la “golden week”, per godersi con calma quel periodo magico. Vanno al parco, fanno picnic sotto ai ciliegi, in un tripudio di fiori e odori.
In Hokkaido non si accontentano dei ciliegi: intere zone della pianura sono coltivate di fiori all’orizzonte, coltivati a cerchi o strisce di diversi colori. L’Hokkaido è la fabbrica giapponese dei fiori.
A parte questo, e il clima freddo, in realtà l’Hokkaido non è tanto diverso dal resto del Giappone. Ci si va per la natura e per le montagne, dicono loro. È vero, se abiti nel groviglio di palazzi di Tokyo o di un’altra megalopoli giapponese, viaggi in Hokkaido e ti sembra il paradiso. Ma se sei un viaggiatore che ha già le Alpi e le Dolomiti, non sono le montagne giapponesi a colpirti, ancora di più se poi sei già stato sulle Ande, sull’Himalaya e sul Karakorum o tra i monti del Pamir. Monte Fuji a parte, la regione più montuosa del Giappone è più a sud dell’Hokkaido, nella prefettura di Nagano, particolare per le scimmie che fanno le terme in delle piscine naturali, mentre il paesaggio circostante in inverno è ammantato di una spessa coltre nevosa. Una delle prime scene del film/documentario Baraka li immortala in un curioso time lapse, che mette in mostra la saggezza delle scimmiette e (ma lo si capisce più avanti nel film) la follia dell’uomo “moderno”.
Ad ogni modo, in Hokkaido ci sono alcune particolarità, oltre ai campi di fiori: in inverno, nonostante la latitudine simile a quella del nord Italia, le temperature precipitano molto al di sotto dello zero, e di fronte alla cittadina di Wakkanai si può ammirare lo spettacolo della baia completamente ghiacciata.
Il centro di Sapporo
La capitale dell’isola nord è Sapporo, famosa più per il dare il nome all’omonima birra che per le sue attrazioni. Ad ogni modo, se in un viaggio ci capitate, potete prendere la funivia Moiwa-Yama e andare al punto panoramico sulla collina, suggestivo la sera quando le luci illuminano la città come in un film futuristico.
Vista notturna di Sapporo dalla collina
In città troverete le solite pazzie giapponesi, dalle sale di Pachinko ai quartieri dei divertimenti, e le rilassate izakaya dove bere una sapporo o mangiare qualcosa.
Sale pachinko e slot machine gandi quanto un centro commerciale
Bicchiere e sotto bicchiere colmi di sake
Pubblicità della birra sapporo a Sapporo
Quando chiedete il sake, il cameriere continuerà a versare fino a quando il sake traboccherà dal bicchiere e riempirà anche il sotto bicchiere. Per fermarlo, dovrete dire qualcosa tipo “ottottottotto”. Altrimenti, lui rimarrà lì imperterrito continuando a versarne.
Per delle gite vicino a Sapporo, a sud c’è il lago Shikotsu, mentre a est Oratu, la Venezia, molto in miniatura, dell’Hokkaido.
Il lago Shikotsu
I navigli dell’Hokkaido. Otaru.
Un motivo per viaggiare in Hokkaido, per i buongustai, c’è: troverete sia il migliore sushi che il migliore ramen del Giappone in intero.