La Giordania è desertica. Il mio viaggio inizia nella polvere sulle strade per Madaba, poi intorno al Mar Morto e sulla strada dei re. Il villaggio di Dana è posizionato in cima ad un canyon dove improvvisamente si trova vegetazione, alberi, animali, di cui alcune specie sono rare.
Bisogna abbandonare la strada dei re e percorrere una ripida discesa che scende nel canyon. Dopo pochi chilometri, appare Dana. Una volta il villaggio brulicava di vita, ora gli abitanti che rimangono si contano sulle dita di due mani. Il resto delle case sono abbandonate. Arrivo a Dana nel pomeriggio, dopo un viaggio in auto con un autista ex beduino. La pensione pare essere al completo, ma mi rassicurano che una soluzione si troverà. Vado a passeggiare per il villaggio e poi nel canyon in mezzo all’inaspettata vegetazione. Aspetto il tramonto. Il sole, per l’umidità che risale dalla valle, diventa una palla rosso fuoco mentre scompare dietro all’orizzonte.
Io torno alla guesthouse dove servono un buffet per tutti gli ospiti. Io continuo a non avere né una stanza né un letto, né una doccia. La questione si dipana soltanto molto tardi, quando vengo accompagnato con una torcia elettrica sul tetto della pensione. La mia stanza è una tenda appoggiata sopra al cemento. “Your beautiful tent”, esclama il ragazzo. Poi se ne va con la torcia e io rimango al buio.
La notte nel villaggio di Dana non è tranquilla come si potrebbe immaginare. I pochi abitanti dormono, ma si sveglia una nutrita serie di animali e uccelli che iniziano a correre, volare, fare versi e richiami. Io sono sul tetto e non me ne preoccupo troppo. L’orecchio però è sempre un po’ teso a percepire quello che succede fuori.
Mi sveglio la mattina con il sole che da poco ha fatto capolino e illumina la mia tenda. Faccio colazione con la comitiva di olandesi che mi ha soffiato il letto. Mi offrono un passaggio per tornare su alla strada dei re, ma io ho passato una notte fuori a contatto con la natura, e non ho nessuna voglia di salire in un minibus con un gruppo di turisti. Preferisco incamminarmi a piedi, fare tutta la salita zaino in spalla in mezzo alle pecore che vanno al pascolo con il loro pastore.
Il pullmino mi raggiunge quando sono quasi in cima alla salita. Mi chiedono di nuovo se voglio un passaggio. No, grazie, io proseguo verso Petra e ho deciso di arrivarci in autostop.