Programmare il viaggio attraverso Tagikistan e Kirghizistan è stato complesso come nessun altro viaggio. Le informazioni in rete sono pochissime, la letteratura in merito scarseggia, la Lonely Planet dell’asia centrale dedica poco spazio e, almeno nella mia edizione, le informazioni non sono aggiornate.
Regione Autonoma Gorno-Badakhshan (GBAO)
E se già è difficile capire anche la sola fattibilità di un viaggio indipendente, è anche complesso districarsi nella burocrazia di visti e permessi. Per il Tagikistan c’è una buona notizia: il visto viene rilasciato in aeroporto. Per il visto Kirghizo bisogna invece rivolgersi ad una delle ambasciate Kirghize in Eurpoa, con il problema di dovere spedire il passaporto, oppure rivolgersi all’ambasciata Kazaka di Roma, tramite un’agenzia che faccia da tramite. Detto così sembra facile, salvo poi che i Kazaki a Roma sono perplessi e iniziano a fare domande: capito che non arrivi nel paese via aereo ti chiedono chi ti porta e da dove, capito che nessuno ti porta vogliono la targa del tuo mezzo, e quando gli dici che non hai neanche un mezzo rimangono in stallo. Nel mio caso la situazione si sblocca solo dopo una mia lettera in cui formalmente dichiaro le mie intenzioni di viaggio, cioè che arriverò con mezzi locali e di fortuna, in quanto il confine tagiko-kirghizo, con in mezzo un passo a 4700 metri di quota, non è servito dai mezzi locali.
Ma non è finita: per attraversare il Gorno-Badakhshan Autonomous Region (GBAO), serve un permesso speciale. Si potrebbe ottenere con il visto Tagiko presso una delle due ambasciate europee, ma dal momento che il visto lo fanno in aeroporto andrebbe spedito il passaporto a Vienna o Bruxelles per il solo GBAO. Altrimenti lo si può ottenere a Dushanbe, in modo non facile ma veloce. Non facile perché la procedura è una caccia al tesoro. La parte difficile è la prima: trovare l’ufficio dove fare il pagamento (la cifra è irrisoria). Bisogna recarsi alla Asian Bank di Dushanbe, mettersi fuori dalla porta con la banca alle spalle, e guardare a destra dove, poco più avanti, c’è un incrocio a T. Sul lato opposto dell’incrocio c’è un lungo muro bianco, apparentemente senza nulla. Invece, avvicinandosi al muro, si scorge una porticina bianca (senza insegna e senza alcuna indicazione) che all’interno ha l’ufficio dove pagare.
, quindi bisogna controllare prima di pianificare il viaggio che il quel momento tutto sia tranquillo.
Con la ricevuta del pagamento si va all’ufficio del GBAO, poco distante e facile da raggiungere (vi daranno indicazioni) e si fa richiesta. Noi lo abbiamo ottenuto in poche ore. Ma per trovare il passaggio segreto nel muro bianco, una mattina intera!
Una nota finale: la zona di confine tra Tagikistan e Afghanistan è a volte teatro di scontri tra ribelli afgani e militari tagiki. Tutta la zona può essere interdetta ai turisti.