La prima volta che ho viaggiato in Irlanda era inverno. Andavo a visitare un’amica a Dublino. In aereo ero seduto vicino ad una ragazza che mi ha detto: se vuoi la vera Irlanda, lascia perdere Dublino. Vai a ovest.
Forse per il tono con cui me lo disse, quelle parole mi erano rimaste in mente. Così ci sono tornato. Una, due, tre…cinque volte in tutto. E se già a Galway o nel parco della Connemara avevo capito cosa volesse dirmi quella ragazza, quando sono arrivato a Dingle ho trovato la mia meta irlandese preferita, più che ogni altro posto.
Dingle è una piccola penisola, una delle “cinque dita” protese nel mare, nel sud ovest. Il suo fascino appare ancora prima di arrivarci, quando la strada costeggia baie di sabbia e poi si addentra in colline verdissime punteggiate dalle pecore e dalle poche casette. La vita a Dingle è tutta nell’omonima cittadina, nel suo pub principale dove ogni sera c’è una session di musica tradizionale, nel suo molo pittoresco con le barche dei pescatori, nelle stradine in mezzo alle case colorate. Una cittadina bella, pervasa da allegria e allo stesso tempo pace.
La prima volta ho viaggiato intorno a Dingle in autostop. Ho sempre preso brevi passaggi, alternando macchina al muoversi a piedi. La seconda volta con un’auto a noleggio. Lasciata Dingle alle spalle, la strada segue la costa in un ambiente lussureggiante e selvaggio. L’oceano blu si scontra con la terra verde, spinto da un vento che non cessa mai. Mi piace affacciarmi su un piccolo promontorio, su un punto panoramico, osservare le onde con il vento che mi sferza il viso. Aria pura, pulita, natura che esprime tutta la sua forza. Subito dopo la Slea Head, a Coumeenoole si può proseguire a piedi insinuandosi nei prati intrisi d’acqua. E’ l’ultimo lembo di terra, il promontorio più spinto della penisola che si affaccia sulla Great Blasket Island e altre isolette. Cammino fino a dove posso, mi siedo a mangiare il mio pranzo al sacco nel mio angolo di paradiso irlandese. Continuando oltre alla Slea Head, la strada continua attraverso Dingle un po’ più all’interno, attraversando minuscoli villaggi e riavvicinandosi all’oceano. Quando finisco il giro o sempre voglia di ripartire e farlo un’altra volta. Finisce però che il mio viaggio in Irlanda è sempre troppo breve, così proseguo con il proposito di ripassarci la volta successiva.
E se incontro qualcuno che va a Dublino o che mi chiede i migliori luoghi dell’Irlanda, rispondo sempre con la stessa frase: vai ad ovest, vai a Dingle.