Sono passato più di una volta da Bangkok, ma non ho visitato quasi nulla della Thailandia. Ero lì di passaggio, tornando dalla Cambogia prima, dal Vietnam poi. La Thailandia, con la Malesia, sono la Svizzera del Sud Est Asiatico. Molta modernità, molto turismo. A me interessava altro. Ho deciso comunque di visitare Ayutthaya, la vecchia capitale.
Appena ci si mette piede si ha l’impressione che Bangkok, con il suo traffico agonizzante, i suoi palazzoni grigi tra i cavalcavia delle strade sopraelevate, treni e metropolitane, sia distante anni luce.
Ayutthaya potrebbe essere una cittadina del Laos o della Cambogia. Ci sono i templi e il fiume che gira intorno al centro. Non ci sono quasi ristoranti, locali, nessuna vita notturna. Qualcuno potrebbe chiedere cosa che ci vai a fare. Affitti una bicicletta e pedali all’ombra dei templi. I venditori te li devi andare un po’ a cercare tu, per trovare un po’ di ananas o qualcosa di fresco, mentre sudi sotto al sole tropicale. Niente procacciatori, niente droga, niente prostituzione. Insomma, da farci visita.
I templi, o meglio i Wat, hanno una grande varietà di stile e colori, e c’è qualche curiosità, come il Wat Phra Mahatat, dove la testa di un budda crollò a terra da una statua, venne in seguito circondata dalle radici di un albero che l’hanno circondata come due braccia, coccolandola come una madre fa con il figlio.
Poi ci sono il Wat Chaiwatthanaram, un grande complesso in stile Khmer, il Wat Mahathat, il Wat Yai Chai Mongkhon, Wat Phra Mongkhon Bophit, il Wat Suwandararam, il Wat Phra Ram, il Wat Phra Sri Sanphet, il Yai Chai Mongkhon, il Wat Lokayasutharam con il budda reclinato lungo 42 metri.
Si possono anche visitare i templi con un giro in barca lungo il fiume.
Ayutthaya, un angolo di Oriente a due passi da Bangkok.